Collaborerete con altre istituzioni?
Sì, lavoreremo con istituzioni come LACMA, MOCA, Broad Museum e la LA Philharmonic, che hanno una storia importante e che rispettiamo profondamente. Los Angeles è una città straordinaria, con un enorme potenziale nel cinema, nella musica, nell'architettura. Vogliamo sbloccare la collaborazione tra uomo e macchina in modo significativo.
Guardando al futuro, quali nuove frontiere vuole esplorare nel rapporto tra arte, intelligenza artificiale e spazi immersivi?
Quindici anni fa, a UCLA, ho realizzato la mia prima stanza immersiva. Ho avuto la fortuna di lavorare con Jennifer Steenkamp, una pioniera del settore, che è stata mia mentore per due anni. All’epoca, sapevo già che un giorno avremmo potuto creare opere generative e in continua evoluzione.
Ciò che mi ispira è il concetto di arte vivente: alcuni pensano che il digitale sia effimero, ma in realtà queste opere esisteranno nel cloud per sempre, persino oltre la mia vita.
Questo cambia completamente la nostra concezione della tela: non ci saranno più limiti fisici, e le opere potranno essere adattate ed esposte in modi sempre nuovi. Inoltre, mi interessa sempre di più la ricerca nell’ambito dell’AI.
Oggi combiniamo immagini, suoni, testi e persino odori, un approccio che io chiamo realtà generativa. È un nuovo genere artistico, capace di creare mondi inediti, e non vedo l’ora di esplorarne tutte le possibilità.
In molti però temono che la tecnologia possa sopravanzare l’intervento dell’uomo…
Servono esempi positivi. Non vogliamo che la tecnologia ci domini, vogliamo usarla per fare del bene.
Per questo, dal canto nostro, utilizziamo risorse tecnologiche per il bene comune: abbiamo raccolto oltre 10 milioni di dollari per l'UNICEF, per ospedali pediatrici e per intere famiglie in difficoltà. Credo nel fare, non solo nel parlare.
Ultima domanda: programmi per il 2025?
Parteciperemo alla Biennale di Venezia con un progetto dedicato alla biophilia. Immaginiamo un'architettura ispirata alla natura che ci permette di ripensare il futuro.
Sarà un'installazione interattiva: le persone potranno digitare domande e interagire con il sistema, che potrebbe essere utile anche per gli architetti nel progettare nuovi mondi. E poi, se tutto va come deve andare, entro fine anno inaugureremo Dataland…